Da Capo d’Orlando a Capo Passero in biciletta (PARTE 3)
Lunedi, 27 aprile h 7: 30 Capo D’Orlando
Randazzo fu quasi distrutta da una grande eruzione del 1981 fermatasi 2000 metri dal centro della città dopo essersi spenta sulla strada su cui sono attualmente la ferrovia e la Valle dell’Alcantara. Le acque fredde di questo fiume che separa fisicamente la catena dei monti Nebrodi dal massiccio vulcanico. Alcune eruzioni ancora sfidano nel tempo la barriera e gli splendidi risultati possono essere apprezzati se si visitano alcune aree della Valle dell’Alcantara, Mojo Alcantara e vicino a Castiglione di Sicilia, non così lontano da Taormina, è possibile guardare dalla cima della collina l’estuario del fiume nel Mar Jonio.!
Dopo Randazzo passo per Etna Nord attraverso l’Occidente. La strada per Bronte patria del pistacchio, risale ai primi 700 e si trova a1100 metri e qui il vento del sud, come previsto, rende doppia la mia fatica. Bronte è a 950 metri e poi scende gradualmente alla piana di Catania. Colgo l’occasione per fermarmi alla Caffetteria Luca all’ingresso della città e farmi ripagare della mia fatica con arancini ed un buon gelato al pistacchio e cioccolato, ricoperto di pistacchio in polvere.!
In seguito avanzo e la mia angoscia diventa più mentale che fisica!
La strada intorno dell’Etna tra Bronte e Adrano è in uno stato vergognoso di abbandono e il bellissimo paesaggio, lo spettacolo di mandorle, arrampicate di lava, ginestre gialle, eruzioni neri taglio i nevai della montagna, colori che cambiano con le stagioni, devono difendersi contro l’attacco di rifiuti abbandonati lungo la strada per km dopo km senza alcuna autorità che si occupa.!
Questo vento del Sud e il cielo lattiginoso già non mi mette di buon umore e voglio andare più veloce per andare avanti.
Scendo infine alla fertile pianura di Catania, dove centinaia di migliaia di aromi di arancia esplodono in questo periodo dell’anno.
Il percorso proposto dalla Guida Michelin attraverso la pianura è interrotta e parzialmente utilizzato solo da contadini e pastori e, purtroppo, questo è esattamente dove ho sofferto la prima foratura seguita da una seconda. Alla fine ho deciso di cambiare le scarpe e proseguire a piedi, spingendo la bici fino all’inizio della strada fino a Militello in Val di Catania, a 450 m, dove avevo pianificato di fermarmi per la notte. 145 km sono già dietro di me. Posso contattare Francesca, il proprietario del B&B Casa Francesca è un gentilezza straordinaria e venire a prendermi più 20 km per Militello. La bici è stata caricata in macchina e presto si arriva a destinazione.
Francesca mi offre una grande sala al secondo piano della sua casa nel centro di Militello, con un bel bagno e doccia, per soli 30 euro. Dopo un lungo bagno mi accompagna in un ristorante convenzionato.
Apro le danze con antipasti Militellesi, quindi questo meraviglioso piatto di pasta fresca con zucchine, salsicce, pomodori ciliegini e basilico. Il tutto innaffiato con vino locale.
Una volta che il corpo soddisfatto mi concedo un po di attenzione ai bisogni intellettuali e nonostante la stanchezza cammino un po’ nello splendido centro storico barocco.
Scopro qui che Militello in è una delle 8 città patrimonio mondiale dell’UNESCO ricostruita dopo il devastante terremoto del 1693!
Tra le altre città che visiterò nei prossimi giorni e che richiederanno un viaggio di ritorno, sono: Noto, Modica, Ragusa Ibla, Scicli, Palazzolo Acreide, Catania, Caltagirone.
Ho finito la mia visita con un piccolo digestivo, ma ora ho superato la stanchezza e il sonno è pronto ad avvolgermi.
Continua la prossima settimana……….
Di Francesco Paparoni